Tra i professionisti abbiamo incontrato Massimo Perugini , maestro e coreografo di danza contemporanea, teatro danza e kontakt improvvisation e direttore artistico della SCDP Contemporary dance Program e OFbalance contemporary ballet.
Domanda:
Massimo i musei sono praterie da riempire e non riserve da preservare, ballare e coreografare in un ambiente non convenzionale puoi dirci i pro e i contro
Risposta Massimo:
Utilizzare uno spazio non convenzionale ad esempio come musei o siti storici lo trovo molto stimolante è come se il lavoro viene inglobato all'interno della storia e delle mura. Le problematiche sono lo spazio, ma risolvibile attraverso la scrittura del progetto. Un'altra problematica è quella di rendere il progetto un'unica cosa, fare una giusta fusione tra idea, movimento, spazio, e storia stessa. Quando si lavora in uno spazio non convenzionale mi piace molto farlo diventare come casa...praticamente la stessa sensazione che si prova in sala prove o in teatro, il teatro la casa per ogni Artista. Utilizzare i musei è una buona idea per far vedere le nostre bellezze e spronare la gente a visitarle
Domanda :
- Secondo te come si fa a rendere più fruibile una città italiana.
Risposta Massimo:
La fruibilità artistica di una città italiana è sempre stata molto problematica. Gli Artisti non sono riconosciuti come veri e propri lavoratori, sembra di avere la sensazione che quando porti la gente a vedere uno spettacolo sia il momento di svago. Penso che andare a Teatro sia culturalmente un diritto ed una necessità, sentire gli odori del teatro o fare uno scambio tra artista e pubblico attraverso la performance e l'applauso non ha prezzo. Vengo da molti anni di lavoro all'estero dove sei un vero e proprio lavoratore. La grande differenza è l'appoggio che da lo stato alla cultura creando la giusta mentalità. Vedere le persone che quasi tutte le sere dopo cena venivano a vedere spettacolo era molto appagante. Ricordo che di solito 2 volte all'anno si faceva la 24h...praticamente il teatro aperto da visitare in tutti i suoi luoghi ai cittadini, in ogni piccolo spazio c'erano delle performance, questo creava grande entusiasmo e curiosità,il cittadino si sentiva parte integrante del teatro.
Non so forse questo potrebbe essere un modo, invitare le persone a conoscere gli spazi. Un'altro potrebbe essere la rieducazione al teatro partendo dai piccoli.
Sentiamo ora il pensiero dell'Assessore Cherima Fteita
Domanda :
- il patrimonio artistico di Alessandria non è formato solo da luoghi ma anche da una fitta rete di persone ,che lavorano, producono e trasformano il loro pensiero in arte. Cosa ha ispirato la vs scelta ?
Partendo proprio da questa consapevolezza… in questi anni abbiamo collaborato come amministrazione per i vari allestimenti, ed eventi organizzati con numerosissimi artisti e associazioni alessandrine che rappresentano proprio questa fitta rete di persone..una rete che copre tutte le categorie artistiche/culturali e che nell’insieme rappresentano una bellissima realtà per Alessandria e non solo.
Nell’ideazione di questo Capodanno 2021 l’obiettivo era proprio quello di far coniugare l’importante patrimonio artistico , storico e culturale della Città con le performance e l’interpretazione degli artisti alessandrini per troppi mesi “oscurati” … ma, soprattutto, perché solo degli Artisti avrebbero potuto interpretare e veicolare al meglio, con la positività dell’estro eseguito da artisti professionisti, un messaggio d’augurio per un 2021 che ci porti ad una rinnovata normalità… e nelle singole performance rappresentate dagli artisti coinvolti nella diretta del 31 Gennaio mi sento di dire che l’obiettivo è stato ampiamente centrato!
Domanda:
In questi momenti oscuri la parola “rinascita” sembra essere tornata alla ribalta. Secondo voi investire nella cultura e nella sua valorizzazione, puntare sull’innovazione, sarebbe una strada per combattere la disoccupazione-?
E’ chiaro che avere la possibilità di organizzare un comparto culturale strutturato con stagioni teatrali programmate in modo continuo può creare quell'indotto che in questo momento in Alessandria manca per le ragioni che ben conosciamo ..
la mancanza di un Teatro come cuore pulsante della cultura cittadina e non solo, ha fatto perdere e disperdere opportunità tra cui anche quella di poter formare professionalità legate al mondo dello spettacolo e intrattenimento che, se presenti 10/15 anni fa, oggi si sono necessariamente rivolte ad un altro tipo di mercato occupazionale…
è un progetto quello del recupero del Teatro che sappiamo essere in questo momento ancora un po’ in salita.. ma non ci scoraggiamo anzi … questa Amministrazione non vuole interpretare il progetto Teatro come un bel sogno ma un importante obiettivo da raggiungere!!!
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